Quante volte si è desiderato porre una firma su un documento, in modo facile e veloce? Al giorno d’oggi si tendono a preferire i documenti in formato digi- tale piuttosto che quelli in formato cartaceo. I primi, infatti, sono compatibili con qualunque dispositivo e diffusi in tutto il mondo. La possibilità di inserire la firma elettronica su un file di un formato specifico potrebbe aiutare chiunque a semplificare e ridurre i tempi di chiusura dei contratti, inoltre permettereb- be di abbandonare la cattiva abitudine di stampare tutto su carta, preferendo invece un comodo e ca- piente archivio digitale e salvaguardando al tempo stesso l’ambiente.
La nozione di firma digitale è un concetto che venne elaborato più di 25 anni fa. Infatti, venne introdotto in Italia con il DPR n. 513 del 10 novembre 1997. Si trat- tava di una normativa che si caratterizzava per due peculiarità: da un lato introduceva nell’ambiente di- gitale un equivalente alla firma autografa di tipo tra- dizionale e dall’altro garantiva univocità e chiarezza allo strumento applicativo. Le prime regole tecniche sulla firma digitale invece, vennero stabilite tramite il DPCM 8 febbraio 1999) e rendevano opportuna una panoramica sullo stato dell’arte delle sottoscrizioni informatiche soprattutto per fare ordine su alcune tipologie di sottoscrizioni che venivano utilizzate in modo non pienamente corretto oppure con effetti giuridici limitati. La firma digitale è stata al centro di un complesso processo di evoluzione dal punto di vista normativo; evoluzione che si è poi estrinsecata con il Decreto legislativo 7 marzo 2005.
Quante volte si è desiderato porre una firma su un documento, in modo facile e veloce? Al giorno d’oggi si tendono a preferire i documenti in formato digi- tale piuttosto che quelli in formato cartaceo. I primi, infatti, sono compatibili con qualunque dispositivo e diffusi in tutto il mondo. La possibilità di inserire la firma elettronica su un file di un formato specifico potrebbe aiutare chiunque a semplificare e ridurre i tempi di chiusura dei contratti, inoltre permettereb- be di abbandonare la cattiva abitudine di stampare tutto su carta, preferendo invece un comodo e ca- piente archivio digitale e salvaguardando al tempo stesso l’ambiente.
La nozione di firma digitale è un concetto che venne elaborato più di 25 anni fa. Infatti, venne introdotto in Italia con il DPR n. 513 del 10 novembre 1997. Si trat- tava di una normativa che si caratterizzava per due peculiarità: da un lato introduceva nell’ambiente di- gitale un equivalente alla firma autografa di tipo tra- dizionale e dall’altro garantiva univocità e chiarezza allo strumento applicativo. Le prime regole tecniche sulla firma digitale invece, vennero stabilite tramite il DPCM 8 febbraio 1999) e rendevano opportuna una panoramica sullo stato dell’arte delle sottoscrizioni informatiche soprattutto per fare ordine su alcune tipologie di sottoscrizioni che venivano utilizzate in modo non pienamente corretto oppure con effetti giuridici limitati. La firma digitale è stata al centro di un complesso processo di evoluzione dal punto di vista normativo; evoluzione che si è poi estrinsecata con il Decreto legislativo 7 marzo 2005.
Quante volte si è desiderato porre una firma su un documento, in modo facile e veloce? Al giorno d’oggi si tendono a preferire i documenti in formato digi- tale piuttosto che quelli in formato cartaceo. I primi, infatti, sono compatibili con qualunque dispositivo e diffusi in tutto il mondo. La possibilità di inserire la firma elettronica su un file di un formato specifico potrebbe aiutare chiunque a semplificare e ridurre i tempi di chiusura dei contratti, inoltre permettereb- be di abbandonare la cattiva abitudine di stampare tutto su carta, preferendo invece un comodo e ca- piente archivio digitale e salvaguardando al tempo stesso l’ambiente.
La nozione di firma digitale è un concetto che venne elaborato più di 25 anni fa. Infatti, venne introdotto in Italia con il DPR n. 513 del 10 novembre 1997. Si trat- tava di una normativa che si caratterizzava per due peculiarità: da un lato introduceva nell’ambiente di- gitale un equivalente alla firma autografa di tipo tra- dizionale e dall’altro garantiva univocità e chiarezza allo strumento applicativo. Le prime regole tecniche sulla firma digitale invece, vennero stabilite tramite il DPCM 8 febbraio 1999) e rendevano opportuna una panoramica sullo stato dell’arte delle sottoscrizioni informatiche soprattutto per fare ordine su alcune tipologie di sottoscrizioni che venivano utilizzate in modo non pienamente corretto oppure con effetti giuridici limitati. La firma digitale è stata al centro di un complesso processo di evoluzione dal punto di vista normativo; evoluzione che si è poi estrinsecata con il Decreto legislativo 7 marzo 2005.